La Supply Chain e l’intralogistica rappresenta un tema storicamente sottovalutato e sottostimato dalla stragrande maggioranza delle imprese in tutto il mondo. Un tempo lo spazio non costava molto, e quantomeno i livelli di marginalità sulle vendite giustificavano qualsiasi incuranza dell’aspetto logistico di una commessa. Oggi, ma ormai già da diversi anni, non è più così.

Il valore di costo da imputare alla Supply Chain è rappresentato solo in minima parte dal valore di costo che viene indicato a bilancio per le rimanenze o in conto economico per costo del venduto. Senza entrare troppo nel dettaglio, che comunque può essere approfondito direttamente con noi se interessati, diciamo che le ultime tendenze vedono le imprese impegnate a ridurre i costi legati alla Supply Chain semplicemente riducendo, spesso in modo irragionevole, i livelli dei propri magazzini.

Una gestione non corretta della Supply Chain in primis, unita alla mancanza di una opportuna digitalizzazione dei processi correlati, può risultare in effetti devastanti per le imprese

  • Valori di magazzino elevati (fino al 50% – 60% del fatturato annuo)

  • Spazi limitati all’interno dei reparti produttivi

  • Tempi di approvvigionamento alla produzione non sincroni

  • Numerosi casi di materie prime o componenti difettosi rilevati dai reparti produttivi

  • Numerose non conformità segnalate dai clienti

  • Elevati costi di trasporto sia in ingresso che in uscita

  • Numerosi pezzi mancanti in installazione (nel caso di prodotti ed impianti che la prevedono)

  • Elevati livelli di obsolescenza

  • Basso livello di servizio

Tuttavia una gestione ottimale della Supply Chain unita ad una opportuna digitalizzazione dei processi interni sia produttivi che logistici e, quando possibile, una più o meno profonda integrazione dei processi con la filiera di riferimento (fornitori e clienti), possono portare a grandi risultati in termini di marginalità e fidelizzazione dei clienti.

Una gestione ottimale della Supply Chain e dell’Intralogistica non è sicuramente un gioco da ragazzi e tantomeno può essere un’attività tralasciata ai ritagli di tempo. Per ottenere quei risultati che possono veramente far compiere un grande passo alle imprese verso una maggiore competitività e redditività è necessario dedicarsi con competenza e risolutezza alle seguenti attività:

  • Riconoscere formalmente in azienda un reparto di logistica e supply chain e inserire in tale reparto un ruolo di coordinamento competente ed efficace; nelle realtà più piccole viene utilizzata una figura esterna all’azienda

  • Digitalizzare i processi di magazzino e logistica interna

  • Digitalizzare i processi di integrazione con la filiera e quindi con clienti e fornitori

  • Ottimizzare la gestione dei livelli di magazzino

  • Ottimizzare le logiche di programmazione in collaborazione con i reparti produzione e commerciale

  • Migliorare la comunicazione e la condivisione delle informazioni con i fornitori

  • Ottimizzare la gestione contrattuale verso la rete di fornitura

  • Definire una adeguata procedura di controllo del materiale in ingresso ed in uscita e la gestione delle relative non conformità

  • Gestire le obsolescenze di magazzino al fine di minimizzare le perdite (o meglio dove possibile ottenendone dei ricavi)

  • Identificare e misurare gli sprechi di tempo e risorse rendendo i relativi indicatori condivisi e visibili con le persone del reparto

  • Svolgere con regolarità attività di miglioramento continuo delle attività di reparto

  • Inserire sistemi digitali di gestione delle attività integrati con il resto dell’azienda

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